IL PERSONAGGIO:
Il mistero, Una villa del 1500, Villa Bonarella, immersa a
giganteggiare nella campagna di Ravenna. Li vi nacque Pier
Giacomo Bonarello Giordani. Fin da piccolo meravigliava
genitori, parenti e chiunque lo ascoltasse per i racconti su
episodi non personalmente vissuti tanto meno ascoltati. Sentiva,
prevedeva, si rifiutò, alunno delle elementari, di andare a
scuola dicendo che la scuola era in preda alle fiamme. Cosa di
li a poco confermata... A fine giornata, sui 15 anni, l’aria
immota, il sole a tramontare, nel boschetto che circondava da
ogni lato
la Villa Bonarella,
strinse a se il suo compagno di giochi, l’amico del cuore,
epilettico e in un momento di empatica partecipazione, all’amico
disse: “sei guarito, non preoccuparti più“. Guglielmo, così si
chiamava, era guarito. Oggi, cavaliere antico, di nobile casata,
con vesti moderne, con proprietà di linguaggio, con occhi che
vedono oltre il visibile, è il sensitivo più importante che ci
sia in Italia, laureato in filosofia e psicologia.
La villa che gli diede i natali il 20 marzo 1946, nel suo antico
prese il nome dai conti Bonarelli e fu chiamata Villa Bonarella.
Da li il nome aggiunto a Pier Giacomo a significarne
l’appartenenza. Tale costruzione fu restaurata dai conti Strozzi
di Firenze, come di Firenze erano i Bonarelli. Una certa Giacoma
lasciò un’impronta senz’altro esoterica tanto che popolarmente,
dalla gente del luogo, fu chiamata “La casa degli spiriti
viventi”. Decine e decine di persone, dalla sorprendente
guarigione del suo amico del cuore, ogni giorno si recavano da
lui per ottenere benefici in salute e per problemi quotidiani da
risolvere , ottenendo risultati inspiegabili dove il prodigio
poteva avere spiegazione nell’inconscio collettivo, nel si dice
che…, nell’invisibile che i più intendono provenire da Dio.
Questo è solo un capitolo della storia di Pier Giacomo B.
Giordani, una parentesi, poi abitò a Bologna, a casa del nonno
Gioanbattista, farmacista, uomo di grande cultura oltre che
scienziato, critico d’arte, arguto, amante delle belle donne,
frequentatore dell’ippodromo dove non si pentì di dilapidare il
patrimonio familiare. Ma anche il nonno è una figura
emblematica, particolare che indirizzò con il suo comportamento
ed i suoi suggerimenti il giovane nipote.
Un altro personaggio carismatico che influenzò la crescita
culturale del Pier Giacomo, fu lo zio del padre che voleva
essere considerato zio e non prozio, Pietro Cavallini che
abitava a Lugo in un sontuoso palazzo di Via Garibaldi. Lo zio
Pietro, filosofo, amante della musica classica, riceveva
artisti, promuoveva iniziative culturali in questa cittadina
famosa per aver dato i natali a Francesco Baracca. Il Cavallini
aveva una biblioteca ricca di libri per circa 30.000 opere di
antiquariato e non. In questa casa, il giovane Giordani
partecipava ai concerti privati imparando ad apprezzare la
musica, specie quella lirica. Violinisti e voci incantevoli si
alternavano nei pomeriggi estivi. A scuola, al liceo presso
l’Istituto San Luigi di Bologna, sorprese il professore di
Filosofia scrivendo pagine e pagine con il linguaggio ed il
pensiero di Schopenauer che, il professore stesso, ne aveva
delineato brevemente il pensiero.
CONTINUA -> |